Tra gli alberi il ciliegio, tra gli uomini il samurai.
Antico detto giapponese
MAO Museo d’Arte Orientale - Giardini giapponesi
La primavera è il risveglio e il fiorire della natura che, dopo un lungo periodo di riposo, torna a mostrarci i suoi colori e le sue meraviglie. Una di queste meraviglie è proprio la fioritura in aprile dei fiori di ciliegio chiamata in Giappone hanami.
Se in Giappone sono moltissimi i luoghi da cui godere magnifici scorci floreali, tra i più celebri si annoverano le rive del fiume Hinokinai a Kakunodate e il parco Inokashira di Tokyo, per celebrare l’hanami a Torino il luogo ideale è il Museo d’Arte Orientale, tra i ciliegi in fiore nell'atrio del museo e nei giardini giapponesi e le opere straordinarie d’arte giapponese esposte nella collezione permanente e nella mostra temporanea ORIENTI. 7000 anni di arte asiatica dal Museo delle Civiltà di Roma.
Hanami (はなみ), che significa “osservare i fiori” (hana = fiori e mi = vedere), è il tradizionale evento giapponese che consiste nel celebrare e godere della bellezza dei fiori osservandone il loro fiorire nelle belle giornate di primavera. La parola hanami compare per la prima volta nel racconto Genji Monogatari, scritto da Murasaki Shikibu nel X secolo, ma l'origine dell'hanami affonda le sue radici nel passato leggendario del Paese del Sol Levante. Di sicuro lo si può far risalire almeno al periodo Nara (710-784), forse sotto l’influenza della dinastia cinese dei Tang. All’inizio del IX secolo l’Imperatore Saga trasformò l’usanza della contemplazione in una nuova occasione di festa con balli sotto gli alberi di ciliegio, che nel tempo avevano sostituito i susini, piantati nel giardino del palazzo della Corte Imperiale a Kyoto. Solo nel periodo Edo tuttavia questa ricorrenza si diffuse tra la popolazione, che prese a godere dei parchi fioriti bevendo sake e mangiando sotto una pioggia di petali rosa. Il fiore di sakura, assunto oggi a simbolo delle arti marziali, venne adottato dai samurai quale emblema di appartenenza alla propria classe. Nell'iconografia classica del guerriero il ciliegio rappresenta insieme la bellezza e la caducità della vita: esso, durante la fioritura, mostra uno spettacolo incantevole nel quale il samurai vedeva riflessa la grandiosità della propria figura avvolta nell'armatura, ma è sufficiente un improvviso temporale perché tutti i fiori cadano a terra, proprio come il samurai può cadere per un colpo di spada infertogli dal nemico. Il guerriero, abituato a pensare alla morte in battaglia non come un fatto negativo ma come l'unica maniera onorevole di andarsene, rifletté nel fiore di ciliegio questa filosofia.
Ingresso ai giardini GRATUITO, ingresso alle collezioni permanenti e alla mostra secondo tariffa ordinaria