Seminario a cura di Silvia Vesco eStefano Passerotti
Prima parte. IL SENSO DELLA NATURA IN GIAPPONE
Uno degli aspetti del Giappone che da sempre affascina l’Occidente è il rapporto particolare con la natura, il senso di essere partecipi dei suoi ritmi e di contemplarne l’aspetto divino.
Questa attenzione si trasforma quasi in una sorta di religione. Attraverso il modo di porsi nei confronti della Natura e il compenetrarsi del mondo divino a questa, il Giappone ha elaborato la propria originalità e le proprie espressione estetiche. Nelle vie dell’arte, nella letteratura, nella pittura, nella scultura, nella musica, e nella cerimonia del tè, l’approccio alla natura ha dato vita a una gamma ricchissima di manifestazioni e sono stati elaborati moltissimi concetti per esprimere i modi di rapportarsi a essa. La definizione del termine “Natura” usata in Giappone aiuterà a comprendere il diverso approccio artistico in Oriente e in Occidente; allo stesso tempo il legame imprescindibile tra Natura e Religione contribuirà alla determinazione di un campo semantico originale e profondo. Si introdurrano i concetti di “vuoto”, di “wabi” (侘び) e “sabi” (寂び) che se applicati al tentativo di riproduzione della Natura in forme artistiche originali (il giardino zen, per esempio) mostreranno come la ricerca dell’assimetria e dell’imperfezione siano obiettivi da perseguire senza esitazioni.
Silvia Vesco è ricercatore e docente di Storia dell’arte giapponese presso il Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Dopo un Master in Arte e archeologia dell’Asia Orientale presso l’Università di Londra ha vissuto e studiato a lungo in Giappone. Ha organizzato diversi convegni internazionali e curato importanti mostre d’arte giapponese in prestigiose sedi italiane e in Giappone.
Seconda parte. GIARDINIERE CORAGGIOSO
La filosofia e la poesia dei giardini giapponesi verranno messi a confronto con l’antico sapere Occidentale, in particolare con l’esperienza dell’artista ambientale fiorentino, la sua storia e la tradizione familiare. Una pratica, la sua, che mette in campo il rispetto della natura senza l’uso di prodotti chimici e impianti di irrigazione. Si scoprirà quanto il parallelo con la tradizione giapponese trovi importanti punti di contatto, dalle pratiche e usi nel rispetto del luogo, al fattore tempo per cui non esiste il pronto effetto ma si segue il ritmo della natura. Tra gli importanti esempi di giardini giapponesi in Italia verrà ricordato il lavoro a Villa Erba vicino Como del maestro Yasuo Kitayama. Stefano Passerotti illustrerà nel dettaglio le sue pluripremiate installazioni ai garden show in Giappone e a Singapore, che raccontano dei sogni ad occhi aperti e la vita in armonia la natura.
Stefano Passerotti, garden designer, è nato a Firenze dove ha stabilito il suo laboratorio di sperimentazione alla Limonaia dell’Imperialino che ospita il Giardino Sonoro. È stato introdotto dal nonno e dal padre all’arte del giardinaggio, su cui ha costruito una personale filosofia che riassume una scuola di pensiero antica. Si è guadagnato il soprannome di “giardiniere coraggioso” per l’approccio anticonvenzionale al mondo botanico, che lo porta a una vera e propria sfida nel rispetto della natura come fonte di vita ed elemento fondante di armonia con il cosmo. Vanta prestigiosi riconoscimenti internazionali: Singapore Garden Festival 2016(Gold Medal e Best of Show), Hampton Court Flower Show 2015(Silver- Gilt Medal), Hampton Court Flower Show 2014(Gold Medal), Gardening World Cup 2014-Japan(Silver Medal).
Costo seminario e degustazione di tè giapponese € 12.
La partecipazione al seminario prevede un numero limitato di posti disponibili.
INFO e prenotazioni dalle 10 alle 17 al numero 0114436927/8