Blo-bzang-grags-pa (1357-1419), fondatore della Setta Gialla, fu chiamato Tsong-kha-pa dal suo luogo di origine, la regione Tsong-kha in vicinanza del Kokonor nell’Amdo (Tibet nord-orientale). I suoi seguaci vennero dapprima chiamati “nuovi bKa’-gdams-pa” e soltanto in seguito furono designati con il termine dGe-lugs-pa (i Virtuosi) per la loro stretta osservanza della disciplina monastica. La sua figura dipinta al centro della thang-ka lo vede atteggiato nella dharmacakramudra, che ricorda la “messa in moto della Ruota della Legge” come riconoscimento del ruolo da lui avuto negli sviluppi teorici del Buddhismo tibetano. Dalle mani così disposte partono gli steli di due fiori di loto su uno dei quali poggia la spada fiammeggiante che squarcia il velo dell’ignoranza e sull’altro il volume della prajñaparamita che contiene l’essenza della filosofia del Mahayana. Spada e libro sono gli attributi fondamentali di Mañjushri, bodhisattva della sapienza, del quale Tsong-kha-pa era ritenuto un’incarnazione.