Tipico esempio delle thang-ka nere (nag-thang) riservate alle figure dei Protettori del Buddhismo e generalmente ospitate in particolari cappelle preposte alla protezione dei monasteri. Tranne i pochi tratti rossi della bocca digrignata e il colore bianco della corona di teschi, tutto è affidato al disegno di sottili linee dorate tracciate sul fondo nero preparato con calce, inchiostro di china e indaco. La divinità al centro della thang-ka è una forma di Mahakala a sei braccia, con una pelle di tigre allacciata ai fianchi e una ghirlanda di teste umane recise, che calpesta la figura di Ganesha. Le due mani centrali stringono kartrika e kapala, mentre le altre quattro presentano, partendo dal basso a sinistra e procedendo in senso orario, un damaru (tamburo a clessidra realizzato con due calotte craniche contrapposte), un rosario di teschi, un khatvanga (scettro magico che reca in cima tre teste umane in diversi gradi di disfacimento e culmina con un tridente) e infine un laccio terminante con un vajra alle estremità.