Il possesso di una conoscenza che trascende l’esperienza fenomenica fa attribuire a questa divinità il nome di Sarvabuddhadakini in quanto essenza di tutti i Buddha. Per il suo colore rosso è chiamata anche Nadidakini e, in quanto particolarmente venerata dal siddha Naropa, è conosciuta in Tibet come Na-ro mkha’-spyod-ma. Vista come un aspetto di Vajravarahi schiaccia sotto i piedi le divinità induiste Bhairava e Kalaratri. Beve il sangue che fluisce dal kapala sollevato con la sinistra e protende la destra con il coltello rituale (kartrika). Un khatvanga poggia quasi orizzontalmente sulla sua spalla. Nella sezione inferiore della thang-ka sono dipinti due scheletri danzanti: i Signori dei Cimiteri che compaiono al seguito diYama nelle danze rituali.