La rappresentazione di questo tipo di architetture fantastiche sembra voler tradurre nella tridimensionalità dello spazio le strutture semplificate che il mandala proietta sul piano. Le mura a zig-zag sono accorgimenti che parzialmente sopperiscono alla mancanza di precise regole prospettiche. Al centro del palazzo c’è Shyamatara nell’atteggiamento consueto che, oltre a reggere lo stelo dell’utpala (loto azzurro) tra le dita della mano sinistra, ne regge un secondo sul lato destro con la mano in varadamudra. A sinistra del trono della dea sta Ashokakanta Marici, di colore giallo dorato, con un ramo di ashoka fiorito in mano. A destra Ekajata, di colore nero, cinta ai fianchi da una pelle di tigre, con la capigliatura irta e fiammeggiante e con la bocca spalancata in una espressione feroce.