Buon esempio delle “thang-ka nere” che vengono dedicate alle divinità protettrici del dharma e dei monasteri. Per la preparazione si ricorre a una mescolanza di calce, inchiostro di china e colla, che viene poi ricoperta con una o più mani di indaco. Le figure dei Protettori vengono tracciate in sottili linee d’oro ed eventualmente completate con pigmenti colorati. Dal XVII secolo in poi questa produzione ebbe un grande sviluppo e registrò un graduale spostamento dalla maniera puramente lineare ad una tecnica più pittorica con l’uso parziale del colore. Queste thang-ka hanno un carattere altamente esoterico; presentano sempre una figura dominante centrale avvolta da un alone di fiamme, accompagnata da altre manifestazioni della stessa divinità di minori dimensioni. Il culto di Mahakala ebbe una enorme diffusione, specialmente attraverso l’opera dei Sa-skya-pa che ne fecero il loro Protettore principale. Nella versione con quattro braccia qui riprodotta Mahakala rappresenta il difensore della sapienza trascendente.