Il corridoio dedicato alle stampe policrome giapponesi ukiyo-e ospita una selezione di opere che vanno dal 1760 al 1830 e che rientrano nel genere yakusha-e, ossia i ritratti dei più famosi attori del teatro kabuki, vere e proprie star del periodo Edo (1603-1868).
Il teatro kabuki, in quel periodo, occupava un posto di rilievo nella vita culturale dei principali centri urbani giapponesi, i cui cittadini amavano seguire le gesta degli attori più famosi e acquistare le stampe che li ritraevano. Fondamentale e reciprocamente vantaggioso era il rapporto tra le stampe, o meglio gli artisti e gli stampatori, e gli attori: le prime erano tanto più vendute quanto più erano famosi i secondi e la fama e la popolarità dei secondi incrementava proprio grazie alla diffusione delle prime.
Torii Kiyomitsu (1735-1785), caposcuola della terza generazione della scuola Torii, esprime al meglio le potenzialità grafiche del benizuri-e, le stampe che presentano un numero limitato di colori: rosso càrtamo, verde, giallo, indaco e marrone. La produzione dell’artista è esemplificativa del periodo di transizione che porterà alle stampe policrome nishiki-e. Le tre stampe esposte al MAO ben trasmettono l’equilibrio che l’artista raggiunge: l’impostazione statica delle figure ereditata dal passato risulta qui ingentilita da una nuova grazia che ispirerà gli artisti delle generazioni successive.
Il successivo nucleo di stampe presenta una selezione di opere di Utagawa Toyokuni (1769-1825), artista che dominò il mercato per circa un trentennio, in particolare con serie di stampe di ritratti di attori in palcoscenico caratterizzate dalla perfezione tecnica. Il tratto morbido e sinuoso che delinea la figura di una danzatrice e quello deciso e possente che coglie il samurai al culmine dell’azione rivelano l’abilità di Toyokuni nell’usare la tecnica come veicolo delle caratterizzazioni dei diversi personaggi protagonisti di uno stesso dramma.
Ad essere colti nelle tipiche pose teatrali sono, ad esempio, gli attori Onoe Matsusuke I2 (1744-1875) e Onoe Eizaburo I3 (1784-1849) che interpretano due dei quarantasette ronin protagonisti della celebre opera teatrale intitolata Kanadehon Chushingura, incentrata sulle gesta eroiche dei samurai che vendicarono la morte del loro signore Asano Naganori, prima di porre fine alle loro vite tramite seppuku.
La vendetta con onore è tema ispiratore di molti drammi giapponesi, come “Un voto di assistenza al santuario del monte Hiko”, che ha come protagonisti Rokusuke e sua moglie Osono - ritratti proprio in un dittico esposto al MAO in cui gli attori sono rispettivamente Onoe Matsusuke II2 (1784-1849) e Sawamura Tanosuke II2 (1788-1817) - ed è tema ispiratore di innumerevoli trasposizioni moderne, tra i quali gli holliwoodiani L’ultimo samurai di Edward Zwick con Tom Cruise del 2003 o 47 Ronin di Carl Rinsch con Keanu Reeves del 2013.
L’ultima sezione, invece, è un piccolo tributo a due dei più famosi artisti giapponesi, Katsushika Hokusai e Utagawa Hiroshige. Si tratta di una selezione di opere a tema paesaggistico: cinque stampe in formato koban di Katsushika Hokusai (1760-1849) tratte dalla serie intitolata “Piccola Tōkaido” e quattro di Utagawa Hiroshige (1797-1858) della serie “Nelle 53 stazioni della Tōkaido”.