Il MAO Museo d’Arte Orientale presenta due appuntamenti nei quali il tema del viaggio, ovviamente, sarà al centro delle esecuzioni.
L’immagine guida dell’iniziativa è Veliero di Carlo Buffagnotti (per gentile concessione della Biblioteca Estense di Modena), musicista e pittore seicentesco che nella sua visionarietà ci trascina fuori da uno specifico spazio temporale con la musica e la pittura.
La musica dipinta sulle vele è il vento che sospinge il vascello, in questo viaggio immaginario dall'antichità ai nostri giorni. Navigare vuol dire conoscere popoli e altre culture, così al MAO domenica 19 maggio 2019 alle 17 si potrà assistere al concerto Suggestioni musicali d’Oriente composto da brani tradizionali e brani contemporanei e Sabato 25 maggio nelle sale della collezione permanente del Museo dalle 16 si potrà assistere alla performance musicale Sindbad una favola per chitarra e Water music di Carlo Domeniconi e dalle 18 tra i giardini giapponesi del museo Elassomorph di Stephen Funk Pearson.
PROGRAMMA
Domenica 19 maggio, ore 17 - Concerto a ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili (max 80)
Corea BRANO TRADIZIONALE COREANO Legame
Woochang Jung - Voce
Patrizia Radici – Arpa
In collaborazione con la Scuola di canto (docente: Franco De Grandis)
Giappone Sakura (trascrizione di Yokuijiro Yoko)
Enrico Gagliano - Chitarra
Turchia CARLO DOMENICONI Koyunbaba op. 19
Admir Doçi - Chitarra
Grecia Epitaffio di Sicilo
Laura Capretti - voce
Massimo Lombardi - liuto
Patrizia Radici - Arpa
Armenia ARAM KATCHATURIAN Danza Orientale
Deniz Esen - Arpa
Turchia Mandira (brano tradizionale) e L’uomo di N. Hikmet
Moldavia/Romania Improvvisazione sulla poesia “Tra le notti quiete” di Mihai Eminescu
Massimo Lombardi – Kobza
Sabato 25 maggio - Performance con ingresso incluso nel biglietto del museo.
ore 16
Carlo Domeniconi (1947)
Sindbad una favola per chitarra - Michele De Felici, Nicolò di Salvo, Marcello Massari
Water music - Lorenzo Cion e Xincheng Zhao.
Ore 18
Stephen Funk Pearson (1982)
Elassomorph – Quartetto di chitarre del Conservatorio di Torino
_____________________ "Il Conservatorio di Torino vuole essere di nuovo protagonista di una settimana musicale dal 17 al 29 maggio in cui i vari eventi inondino come un fiume in piena i musei, le biblioteche e i più diversi spazi pubblici presenti in città. 1000 corde, appunto, suonate in tutte le declinazioni da moltissimi esecutori: studenti, docenti e ospiti eccezionali invitati per le Masterclass del Conservatorio, uniti da un tema comune: la Barca e la navigazione, intese come mezzo per viaggiare nel tempo e negli affetti. Nella consapevolezza che le barriere che impone la mente umana sono trasparenti, e in realtà nulla separa il presente dal passato, il futuro dal presente e il passato dal futuro, è stato facile muovere i passi nella letteratura musicale, trovando in essa i giusti termini di congiunzione comunicativa. Da sempre, l’uomo affronta il viaggio mosso da molteplici necessità. L’essere umano, esso stesso una barca nel mare del tempo e dello spazio, spiega le vele al vento delle sollecitazioni più diverse: la ricerca della fortuna, gli scambi commerciali, la fede, il desiderio di conquista e di scoperta, l’amore. Il viaggio, che può essere di sola andata o di andata e ritorno, ha sempre messo in contatto culture profondamente diverse, il cui contatto ha creato incontro e scontro, curiosità e repulsione, imitazione e allontanamento; tuttavia generando quel percorso culturale evolutivo di cui oggi noi siamo i rappresentanti, i custodi e gli artefici del progresso. Gli strumenti musicali, specialmente quelli più facilmente trasportabili, sono sempre stati importanti compagni di viaggio, capaci di trasmettere e testimoniare l’emotività umana. Questo vogliamo raccontare partendo dall’oud, dalla lira, dall'arpa strumenti giunti in Europa attraverso la Sicilia e la Spagna moresca; è un’impronta della nostra storia che attraversa i secoli e i territori fondendosi, evolvendosi e contaminando il pensiero musicale. Così, con la musica, navigando e attraversando i tempi e i luoghi, partendo da epoche remote e raggiungendo i nostri giorni, si narrerà un lungo viaggio verso la riconciliazione. Non possiamo avere paura degli altri, dell’arte e di noi stessi". Il Direttore del Conservatorio di Musica "Giuseppe Verdi" di Torino, M° Marco Zuccarini