Palazzo Barolo via Corte d'Appello 20/C – Torino e presso MAO Museo d'Arte Orientale via San Domenico 11 – Torino Orari Mostra a Palazzo Barolo: Da Lunedì a Venerdì: dalle 15:00 alle 20:00 Sabato e Domenica: dalle 10:00 alle 20:00 Giorno di chiusura: Martedì N.B. La biglietteria chiude alle ore 19:30 Orari Sezione espositiva del MAO: Martedì, Mercoledì e Venerdì dalle 14,00 alle 18,00 Giovedì dalle 14,00 alle 21,00 Sabato e Domenica dalle 10,00 alle 18,00 Perfezione e incanto, ma anche sorpresa e ammirazione: le Karakuri Ningyo, ovvero le bambole meccaniche giapponesi, lasciano senza parole. Raffinate, quasi magiche, sono la sintesi perfetta di gusto estetico e ingegno “meccanico” del Sol Levante. Per la prima volta in Italia una ventina di bambole Karakuri saranno esposte a Torino a Palazzo Barolo, grazie all'Associazione Yoshin Ryu, alla collaborazione con Japan Foundation e con l’Artcraft Museum di Inuyama, nella Prefettura di Aichi-Nagoya. Ospite d'onore all'apertura il maestro Shobei Tamaya IX, ultimo erede di quest'arte. Un'occasione imperdibile: l'ultima esposizione europea di Karakuri Ningyo fu organizzata nel 1985 a Londra presso il Barbican Art Gallery dalla Japan Foundation, mentre un paio di pezzi di grande pregio fanno parte della collezione permanente del British Museum. Poco note al pubblico occidentale: le Karakuri Ningyo sono una tradizione artistica ed artigianale che affascina e intrattiene da oltre quattrocento anni, a partire dal periodo Edo: accolgono gli ospiti, servono il tè, lanciano frecce, suonano strumenti con grazia, nascondendo meccanismi d'antica fattura molto sofisticati. Karakuri significa letteralmente“meccanismo”, ma anche “sorprendere”, mentre Ningyo, scritto in ideogrammi separati, significa “persona” e “forma”, dunque bambola meccanica. In Giappone le bambole sono sempre state un must have, non solo per le bambine: sono declinate in moltissime tipologie e scopi, dal gioco infantile alla devozione, da quelle enormi per i carri animati, ad oggetti piccoli e sofisticati da collezione; è possibile recensirne decine di categorie diverse. Questa è anche la ragione che ha spinto Yoshin Ryu a prevedere due mostre distinte Ningyo nel 2010 e Karakuri nel 2011. Le Karakuri possono essere considerate le più “aristocratiche” e preziose, queste opere d'arte hanno nel mondo estimatori e collezionisti appassionati e possono raggiungere quotazioni esorbitanti. Un pezzo unico, l'arciere Yumihiki Doji, che viaggerà col maestro Shobei Tamaya IX e sarà visibile solo nei giorni della sua presenza a Torino, è quotato circa centomila euro. Ma il connubio con la meccanica non si ferma qui: la mostra apre al futuro con i robot. Un simpatico ospite Wakamaru è infatti il ritratto vivente e contemporaneo di un antico servitore di tè Karakuri. Al fil rouge bambole e robot verranno dedicate alcune iniziative con esperti del Politecnico. Il team che cura la mostra è internazionale e annovera i massimi esperti del settore, ad iniziare dall'artista Shobei Tamaya IX, cui si affiancano il Direttore del Museo di Inuyama, Mizoguchi Masanari, Kita Toshiyuki, responsabile del centro di design della Mitsubishi, oltre naturalmente al comitato scientifico di Yoshin Ryu coordinato da Daniela Crovella. La mostra è ospitata nei sotterranei di Palazzo Barolo a Torino con ingresso in via corte d'Appello 20/C, mentre tre pezzi saranno esposti al MAO – Museo d'Arte Orientale in via San Domenico 11, e sempre al MAO vi sarà la proiezione di un filmato illustrativo. Aperture ed orari sul sito bambolegiappone.it. Sempre sul sito è possibile trovare tutti gli eventi del ricco calendario. Il catalogo, Edito da Edizioni Yoshin Ryu, è curato da Daniela Crovella è di fatto la prima pubblicazione sulle bambole meccaniche giapponesi in lingua italiana. L'evento è reso possibile grazie al contributo di Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Japan Foundation, Palazzo Barolo, Mitsubishi, IDK Design, Ilti Luce, e al supporto di MIBAC, Esperienza Italia 150°, Comune di Torino, Provincia di Torino, Consolato Generale del Giappone a Milano, MAO Museo d'Arte Orientale, Politecnico di Torino, SIRI, Scuola di Robotica, Robotics Week, Istituto Giapponese di Cultura, l'AISTUGIA Associazione Italiana per gli Studi Giapponesi. Parte dell'incasso verrà devoluto alla Croce Rossa giapponese per la sua attività a favore della popolazione colpita dal terremoto e dallo tsunami. Ufficio stampa: Maria Grazia Balbiano mobile 347 36 07 342 e-mail mg.balbiano@mariagraziabalbiano.com