Domenica 1 settembre, dalle 17 alle 18.30, il MAO festeggia l'ultimo giorno di apertura della mostra "Goccia a goccia dal cielo cade la vita. Acqua, Islam e Arte” con un incontro di meditazione sonora a cura di Simone Campa e Fabrizio Vespa. Ingresso libero fino a esaurimento posti.
L’acqua contrariamente a quanto si pensava in passato non è più una comparsa passiva, seppur determinante, sul palcoscenico della vita: oggi così come nei tempi antichi assurge sempre di più a un ruolo ben più ambizioso e fondamentale. Elemento non più mestamente biologico, ma portatore di virtù terapeutiche sorprendenti, ha assolto e assolve a svariate funzioni simboliche: che sia l’acqua purificatrice dei miti ancestrali o l’acqua redentrice delle diverse confessioni religiose oggi si pone su un nuovo livello di studio e sviluppo che ne indaga il suo comportamento e in special modo le sue straordinarie interazioni con il mondo sensibile circostante e in particolare con i suoni e le vibrazioni.
Con l’introduzione del giornalista e critico musicale Fabrizio Vespa e sotto la guida di Simone Campa, musicista polistrumentista, sound therapist e direttore della Peter Hess® Academy Italy, a conclusione della mostra “Goccia a goccia dal cielo cade la vita. Acqua, Islam e Arte” si darà vita a un incontro di meditazione sonora, diviso in due parti, una di introduzione e l’altra più dimostrativa: il pubblico sarà guidato attraverso un’esperienza sensoriale che lo porterà a sintonizzare il proprio ascolto, acustico e corporeo, sulla vibrazione e sui suoni dell'acqua.
Infatti, la vibrazione sonora ha un effetto di informazione sull'acqua contenuta nel nostro corpo, composto al 70% da questo elemento. Per comprendere questo aspetto al meglio, si inizierà con un primo momento di osservazione dell'acqua "informata" dalla vibrazione sonora, sollecitata dalla pulsazione, quando essa è contenuta in una campana tibetana.
Al pubblico verrà chiesto di creare un clima di concentrazione e di silenzio, adatto alla percezione sottile ed all'ascolto meditativo. La sessione di meditazione confluirà in una vera e propria Immersione Sonora: in uno stato meditativo, la percettività uditiva e quella sensoriale diventano capaci di cogliere ogni sfumatura sonora, stimolata da strumenti che inducono uno stato di quiete ed attenzione. Partendo dalle vibrazioni armoniche pure delle campane tibetane (himalayan bowl) e dei gong birmani, passando dai suoni evocativi del palo de pluvia realizzato con il cactus Capado e degli ocean drum dell’India, dei sonagli del mare delle Mauritius e delle water drum africane, zucche intonate in base all’acqua versata al loro interno, per poi scorrere verso l'ascolto di effetti sonori che ripropongono l'acqua in sue diverse manifestazioni. Dalla pioggia all'acqua di un ruscello, dalle onde del mare alla risacca, dalla goccia ritmica alla cascata. L'ascolto stesso del travaso di acqua, in diversi recipienti e vasi, veniva considerato curativo salutare in pratiche di terapia sonora anticamente realizzate in medio oriente.
La sessione si concluderà con il primo suono che ascoltiamo quando, ancora immersi nel liquido amniotico, per nove mesi siamo sintonizzati su una pulsazione costante: il battito cardiaco. Un impulso ritmico ed ovattato del cuore nel grembo materno, prima percezione sonora acustica e sensoriale dell'essere nascente, riproposto con tamburi che ne riprenderanno le frequenze basse e la tessitura calda ed avvolgente.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.