Il Museo d’Arte Orientale di Torino presenta per la prima volta al pubblico torinese una mostra dedicata a un affascinante forma di arte/artigianato del Punjab.
PHULKARI. Storie in-tessute dai villaggi del Punjab è un’esposizione a cura di Guido Accornero e Aldo Lazzarino.
La mostra rappresenta la scelta nelle politiche culturali del MAO di affiancare al percorso museale permanente dedicato all’arte antica “alta”, di elevatissimo valore estetico e storico, delle finestre che permettano al pubblico di conoscere e apprezzare diversi aspetti della enorme ricchezza e varietà culturale dello sterminato continente asiatico.
La cultura popolare in Asia ha prodotto tesori artistici che, come le grandi opere d’arte, ci permettono un godimento estetico e ci forniscono un piccolo strumento se non di comprensione (troppo ricche e complesse sono queste culture per arrivare a conoscerle con una semplice mostra) sicuramente di empatia nei confronti di mondi così lontani e diversi. I phulkari possono superare la dimensione di modesti elementi della vita domestica per diventare l’espressione di talento, creatività, abilità manuale e prestigio sociale.
I phulkari sono ampi scialli di cotone finemente ricamati a mano dalle donne del Punjab e dell’Haryana, due stati dell’area nord-occidentale della Repubblica Indiana. Tradizionalmente la manifattura degli scialli era parte delle attività quotidiane delle donne e veniva eseguita esclusivamente all’interno dell’ambito familiare. I phulkari più preziosi, finemente lavorati e con motivi elaborati, erano parte essenziale del corredo di una giovane sposa e la loro preparazione richiedeva anni di lavorazione. Gli scialli da cerimonia erano poi indossati dalle donne in occasione di particolari celebrazioni pubbliche e momenti rituali domestici, per poi avvolgere il corpo della defunta nel momento della morte. Il phulkari è quindi molto più di un capo di abbigliamento di raffinata qualità estetica perché presenta un alto valore dal punto di vista antropologico e sociale.
Gli scialli sono composti da due o tre pezze di tela di cotone tinta a mano in diverse tonalità di colore, per lo più rosso – simbolo di sensualità, prosperità e fertilità - ma anche blu, marrone o nero. Il ricamo è eseguito con fili di seta non ritorti utilizzando diversi tipi di punto, tra cui il punto raso, il punto filza, il punto rammendo. Questa produzione artigianale si è praticamente interrotta nei primi decenni del secolo scorso.
La traduzione del termine phulkari, “lavoro floreale”, rimanda alla ricchezza e alla vivacità dei motivi che decorano il tessuto di cotone. Lo stile del ricamo varia a seconda dei distretti e delle comunità, mentre i disegni si ispirano alla creatività dell’esecutrice. I fili di seta dai toni accesi intessono disegni ispirati alla cultura popolare - come stilizzazioni di piante e animali, gioielli, scene di vita quotidiana - o semplici motivi geometrici combinati secondo una raffinata sensibilità estetica.
Il catalogo della mostra è acquistabile presso la biglietteria e l’intero ricavato sarà devoluto in beneficenza all'UGI, Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini.
L'ingresso alla mostra è compreso nel biglietto del Museo.
Intero € 10, ridotto € 8, gratuito fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte.
L'esposizione Phulkari. Stori e in-tessute dal Punjab è compresa nel prezzo del biglietto del Museo.
Intero € 10,00 – Ridotto € 8,00 Il primo martedì del mese, se non festivo, l'ingresso è gratuito alle collezioni permanenti.
Le tariffe e gli orari possono subire variazioni in presenza di mostre temporanee.