A partire da martedì 26 luglio, il MAO Museo d’Arte Orientale propone una nuova rotazione di grandi paraventi giapponesi a sei pannelli.
La necessità di mettere a riposo le opere più delicate della galleria giapponese offre l’occasione per riproporre periodicamente al visitatore alcuni capolavori di arte pittorica rimaste a lungo nei depositi.
La coppia di paraventi L’insurrezione dell’era Hogen e L’insurrezione dell’era Heiji torna visibile dopo una lunga assenza, dovuta anche alla sua esposizione nella mostra “Samurai” tenutasi al Wereldmuseum di Rotterdam (ottobre 2012 – marzo 2013). I dipinti raffigurano due importanti momenti iniziali dello scontro tra i Taira e i Minamoto, i potenti clan che si contesero il potere nella fase finale del periodo Heian (794-1185). Le scene di battaglia sono raffigurate con dovizia di particolari nel tipico stile giapponese della scuola di pittura Tosa e sono databili al primo quarto del XVII secolo.
Di tutt’altro genere è una coppia di paraventi firmata Okamoto Toyohiko (1773-1845), la cui delicata mano coglie due momenti del racconto allegorico cinese intitolato “Memorie della Sorgente dei Fiori di Pesco”, inserendoli in un paesaggio rarefatto ed etereo. Toyohiko era un valido artista di formazione Nanga – detta anche Bunjinga, “pittura dei letterati” – una scuola che si avvale della cospicua tradizione cinese quale fonte di ispirazione narrativa e stilistica.
Nel caso di questa rotazione, la compresenza nella stessa sala di due opere molto diverse tra loro attesta la varietà della pittura nel periodo Edo (1603-1867) e favorisce una comparazione diretta tra due modi espressivi che si collocano quasi agli antipodi nel panorama artistico nipponico.