Appuntamento in occasione della mostra ORIENTI. 7000 anni di arte asiatica dal Museo delle Civiltà di Roma
Mercoledì 25 luglio 2018, ore 18
Per tutta la durata della mostra un ricco susseguirsi di eventi consentirà al pubblico di immergersi totalmente nella mostra e di approfondirne i temi.
Giovedì 12 luglio alle ore 18 Laura Giuliano - curatore per il Gandhara, l’India e il Sud-Est Asiatico del Museo delle Civiltà - guiderà il pubblico del MAO Museo d’Arte Orientale alla scoperta dell’arte buddhista del Gandhāra affrancandosi dalla visione eurocentrica, diffusa a tutt’oggi, che ne ha esaltato le componenti occidentali, che da sole tuttavia non restituiscono la dimensione autentica di questo fenomeno figurativo, trascurando tutti quei caratteri riconducibili alla tradizione locale, e più specificatamente al fondo culturale indiano.
L’arte buddhista del Gandhāra fiorita nei primi secoli dell’èra cristiana nelle aree degli attuali Pakistan settentrionale e Afghanistan orientale è, come noto, caratterizzata dalla compresenza di influssi classici, indiani, iranici e centroasiatici, composti in una sintesi originale di linguaggi formali, simbolici e filosofici.
Quando per un attimo ci si alieni dalla consuetudine a percepire i parametri dall’estetica classica, il Gandhāra ci appare in realtà intriso di ‘indianità’, non solo, ovviamente, per il contenuto buddhista, che di quest’arte costituisce l’essenza, né solo perché in alcuni casi tratti stilistici e soluzioni figurative rimandano all’estetica dell’India centrale, ma soprattutto perché sui rilievi compare l’affresco di una società cosmopolita di cui vengono ritratti abitudini e costumi religiosi che spesso sono profondamente indiani. Questa componente dell’arte gandharica può essere riconosciuta ad esempio nelle immagini di divinità locali che poi emergeranno nel brahmanesimo e che qui divengono accoliti del Buddha, nelle rappresentazioni di rituali brahmanici o in dettagli figurativi che testimoniano una sovrapposizione tra alcuni episodi della leggenda buddhista e storie narrate nell’epica indiana. Adottare una prospettiva differente da quella diffusa, ci consente di intravedere un altro Gandhāra, un’arte in cui si fondono esperienze culturali diverse e ove le componenti locali e indiane giocano un ruolo essenziale, permettendo di approfondirne la conoscenza.
Ingresso gratuito alla conferenza fino esaurimento posti disponibili.
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