Il corpo della creatura si erge sinuoso, con le curve del petto e del collo accentuate. Una lunga cresta traforata scende dal capo fin sul dorso: in alto prosegue con un residuo di decorazione kranok. Le fauci aperte rivelano zanne aguzze e la lingua rovesciata. Una lunga barba sottile congiunge la mandibola al petto. Gli occhi sporgenti e le sopracciglia in rilievo conferiscono a questo guardiano mitico un aspetto minaccioso, accentuato dal corno-proboscide qui incompleto. Il corpo è pitturato a scaglie con tratto nero. Singolare è un grande motivo a forma di cuore tracciato su ognuna delle spalle. Le figure mitiche di mostri-guardiani in forma di drago-makara offrono un buon esempio della confluenza di motivi cinesi (barba e corna), khmer (orecchie e piccola proboscide) e thai (kranok). Oggetti di questo tipo erano elementi architettonici e decorativi che venivano posti agli angoli dei tetti o alle estremità delle balaustrate d’accesso ai templi.