Maitreya compare nel Buddhismo tibetano sia come Buddha del futuro che attende l’epoca in cui si reincarnerà come successore di Shakyamuni, sia come bodhisattva assistente del Buddha Shakyamuni sul Trono di Diamante. Nelle rappresentazioni tibeto-nepalesi e in quelle sino-tibetane Maitreya si presenta in forme che non sono descritte nelle grandi raccolte iconografiche indiane della Sadhanamala e della Nishpannayogavali. Le mani sono atteggiate nella cakrapravartanamudra (il gesto della messa in moto della Ruota della Legge) e le dita trattengono gli steli di due fiori su cui poggiano i suoi specifici attributi: la Ruota della Dottrina e il vaso dell’Acqua di Vita. Un piccolo stupa è posto alla sommità della sua acconciatura.