A partire dal X-XI secolo sono presenti in Tibet due tradizioni religiose organizzate: il Buddhismo e il Bon. I seguaci del Bon ritengono che la loro religione sia di gran lunga anteriore alla penetrazione buddhista nel paese. D’altra parte il Bon ha numerosissimi punti di contatto con il Buddhismo sia dal punto di vista dogmatico sia da quello dell’organizzazione monastico-ecclesiastica, e la thang-ka qui riprodotta ne rivela anche le affinità e consonanze iconografiche. Al centro del dipinto sta la figura di dBal-gsas-rnam-pa, divinità di irrefrenabile potenza e irresistibile ferocia, dotata di 9 teste, e 18 braccia, allacciato alla sua prajña. Il dio appare in atteggiamento militante su un trono di loto sostenuto da cinque animali reali o mitici: leone, elefante, cavallo, drago, e garuda. Al centro della parte superiore della thang-ka è raffigurato Kun-bzang rGyal-ba-’dus-pa, con 5 teste e 10 braccia, corrispondente al Kun-tu-bzang-rgyal-po (Samantabhadra) della tradizione buddhista.