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Progetti speciali

Progetti speciali


Dai Paesi Islamici dell’Asia al Giappone, dalla Regione Himalayana al Sud Est asiatico, attraverso millenni di storia, le collezioni del MAO raccontano importanti tradizioni culturali e artistiche dell’Asia. L’arte, la storia, la religione, la filosofia, le manifestazioni culturali più varie intrecciano i loro fili dietro e dentro le opere esposte, facendone l’oggetto di interessi e prospettive molteplici.

Con le iniziative in collaborazione con le comunità di nuovi cittadini e i progetti speciali destinati alle istituzioni scolastiche di ogni grado o a pubblici specifici, le collezioni del Museo si offrono a tutti i cittadini e alle altre istituzioni culturali della città come punto di partenza per percorsi condivisi di apprendimento, di reciproca conoscenza e di crescita.

La sezione Progetti Speciali raccoglie attività e progetti che hanno visto il coinvolgimento di vari pubblici, sperimentazioni e co-progettazioni aperte a linguaggi diversi, nate per incoraggiare nuove ed eterogenee modalità di appropriazione, fruizione e condivisione del patrimonio.

I lavori realizzati nell’ambito di queste iniziative e la loro documentazione - insieme ai volti, alle parole, alle sensazioni, ai sorrisi e alle risate, alle atmosfere e alle relazioni che si sono instaurate - sono per il Museo e per il suo pubblico un prezioso bagaglio immateriale che incrementa il valore delle collezioni, amplificandone la risonanza e aggiungendovi nuovi significati.

Illuminati


Nell’ambito del 25° anniversario delle Luci d’artista, i Servizi Educativi del MAO, in collaborazione di Yizhong e con la partecipazione dei bambini delle scuole primarie Lessona, XXV aprile e Sclopis, hanno lavorato sul tema della luce in oriente con una serie di incontri in museo. Il 22 dicembre al termine del progetto tutti i partecipanti hanno dato vita a una parata di luci animata dalle percussioni dei Mixtura e a un’azione performativa in dialogo con l’opera di Grazia Toderi presente sulla cupola Mauriziana affacciata sulla piazza della Repubblica.

L’installazione luminosa dell’artista Grazia Toderi, un grande punto interrogativo rosso, che cambia grazie a un programma di animazione delle luci, è viva, pulsante, sempre diversa. Dalla sommità della Basilica, l’opera ...?... svetta sulla piazza brulicante e sembra un invito silenzioso a porre domande destinate – forse – a non trovare risposte definitive: un segno poetico che svela il valore del dubbio e dell’esitazione di fronte alla complessità della realtà.

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ILLUMINATI

L'accessibilità è un'arte


Progetto realizzato dall’IIS Giulio e i musei della FTM che ha avuto come obiettivi primari l’inclusività e l’accessibilità dei luoghi di cultura. Ha coinvolto piccoli gruppi di studenti delle classi 3A, 3F, 3G,4C,4D di indirizzo turistico, sociosanitario ed economico commerciale. Tecniche, strategie e buone pratiche messe in atto presso le istituzioni museali comprese nella Fondazione Torino Musei rappresentano un contenuto di apprendimento strategico capace di sintonizzare le giovani generazioni con le trasformazioni della nostra società ponendo una particolare attenzione ai valori collegati allo sviluppo sostenibile sia dal punto di vista ambientale sia dal punto di vista sociale. Il progetto è stato sviluppato per avere un’impostazione inclusiva fin dalla sua origine prevedendo la costituzione di piccoli gruppi che integrano al proprio interno alunni con disabilità e alunni senza disabilità. Tutti gli alunni condividono una comune passione per l’arte e uno specifico interesse per le visite museali, ma le differenze per quanto concerne tutti gli altri aspetti sono valorizzate e incoraggiate introducendo elementi di personalizzazione e individualizzazione. I gruppi coinvolti hanno svolto 6 incontri strutturati nel museo a loro assegnato seguendo un filo conduttore che quest’anno è stato il tema della natura.

Al MAO il progetto è stato seguito dai ragazzi di 4D e 3G, sono stati affrontati temi legati alla didattica dell’arte e didattica museale e all’accessibilità fisica e sensoriale del museo.

Il diario del progetto "L'accessibilità è un'arte"

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A piece about us


Un gruppo di ragazzi e ragazze under 30 recita, canta, danza, racconta le collezioni del MAO, di Palazzo Madama, Archivio Storico e Biblioteche Civiche. Dopo una fase di formazione finalizzata a familiarizzare sia con le collezioni e con il patrimonio delle istituzioni coinvolte, sia con aspetti più generali e teorici della fruizione e della partecipazione, gli under 30 sono diventati protagonisti e artefici della mediazione e trasmissione del patrimonio, ideando e conducendo percorsi di visita teatrali, performance, reading e spettacoli. Sulle collezioni MAO sono state progettate e messe in scena 6 performance e sono stati realizzati 2 video. Tutti questi prodotti sono stati restituiti al pubblico sia nel Museo, sia in altri contesti cittadini. Il progetto ha inoltre previsto il coinvolgimento di diverse classi sia a scuola sia presso il Museo e un interessante spin-off, il concorso letterario Torino M’ispira rivolto a ragazzi e ragazze di età compresa fra i 16 e i 30 anni. La premiazione si è svolta nel corso del 29° Salone Internazionale del Libro. Il progetto ha visto come ente capofila l’Associazione Giovani Musulmani d’Italia-Sezione Torino GMI-TO e come partner interno l’Associazione culturale Passages. Si è inoltre avvalso del contributo economico della Compagnia di San Paolo.

Illustratori al Museo


Il progetto ha visto la partecipazione degli allievi del corso di Illustrazione Editoriale Divulgativa dello IED Istituto Europeo di Design di Torino studiano.
La collaborazione tra MAO e IED ha portato all’incontro di due istituzioni e due linguaggi apparentemente molto diversi. Il linguaggio del Museo, che parla delle opere d’arte di paesi lontani con i temi ad esse legati, e gli strumenti, le capacità artistiche, i disegni e le immagini: modi differenti di trasmettere contenuti, punti di vista differenti che convergono per progettare materiale didattico-divulgativo sulle collezioni destinato a bambini e ragazzi.
Un gruppo di 17 studenti con un percorso di studi molto vario e poco affine all’arte orientale ha familiarizzato con il Museo e le sue collezioni. Il prodotto finale, considerata la varietà di lavori pensati e realizzati dagli studenti, nonché le tecniche e i materiali adoperati, è risultato interessante. Alcuni dei materiali progettati sono risultati facilmente utilizzabili come strumenti didattici, mentre altri lavori presentano interessanti risvolti estetici.

Il Liceo Artistico Renato Cottini incontra il MAO
I progetti realizzati in questi anni scolastici con il Liceo Artistico Renato Cottini sono la testimonianza attiva di un percorso di scambio tra scuola e Museo.
Due istituzioni che hanno linguaggi, modalità e strumenti diversi condividono saperi e risorse per offrire agli studenti la possibilità mettere in gioco, sperimentare e ampliare le proprie competenze attraverso l’interazione consapevole e attiva con una parte del patrimonio culturale cittadino e con l’istituzione che lo ospita.

Sguardi a Oriente, anno scolastico 2015-2016
Dall’1 al 12 giugno 2016 il Museo ha ospitato un’esposizione di lavori realizzati dagli allievi reinterpretando e contaminando gli spunti ricavati dalle collezioni, a partire dal tema della maschera e della sua collocazione in contesti scenografici
Alle maschere realizzate con diversi materiali e tecniche si sono affiancati dipinti, disegni e fotografie, immagini che suggeriscono contesti e ambiti culturali.
Tutte le fasi del progetto sono state documentate dalla classe 4M con fotografie e riprese che, nella fase finale del progetto, hanno preso la forma di un video, prezioso strumento di documentazione e restituzione del lavoro svolto.

Abiti, a partire dall’Asia, anno scolastico 2014-2015
Gli allievi del Liceo Artistico Renato Cottini hanno realizzato indumenti e accessori ispirati a opere selezionate da un gruppo di lavoro del MAO tra le ricchissime collezioni del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università degli Studi di Torino, in previsione di una mostra sull’abbigliamento in Asia. Al termine dell’anno scolastico, i ragazzi hanno presentato in Museo i loro lavori e li hanno indossati e mostrati al pubblico nelle gallerie dedicate a Cina, Giappone e Paesi Islamici dell’Asia
La classe IVM-multimediale prodotto immagini digitali nelle quali i lavori degli studenti sono collocati in contesti talvolta realistici, talvolta immaginari e ha realizzato un breve video di documentazione dell’intero progetto.

Jianzhi, l’antica tradizione cinese delle carte intagliate, anno scolastico 2013-2014
Dal 21 febbraio al 2 marzo 2014 il Museo ha ospitato un’esposizione di carte intagliate realizzate dagli allievi.
In Cina l’intaglio della carta è una tradizione dalla storia secolare. I prodotti di quest’arte antica e popolare, che condivide con la pittura soggetti, simboli e caratteristiche stilistiche, vengono utilizzati ancora oggi per decorare interni ed esterni. I lavori esposti proponevano un panorama di motivi tradizionali utilizzati in varie circostanze di festa. Accanto alle carte intagliate, trovavano posto singolari esemplari di intagli su foglia e alcune sculture realizzare in carte colorate.
Nell’ambito di un calendario di eventi organizzati dal Museo in occasione dell’inizio dell’Anno del Cavallo, gli allievi hanno offerto al pubblico una dimostrazione di intaglio delle carte.

Post-scuola al Museo


Il progetto si sviluppa in collaborazione con gli insegnanti delle scuole primarie più vicine al MAO.
Al termine delle lezioni pomeridiane, i bambini partecipanti al progetto vengono presi in carico da personale specializzato e accompagnati dalla scuola al Museo, dove svolgono attività ludico-didattiche sulle collezioni.
Post scuola al Museo nasce nell’anno scolastico 2010-2011 come un progetto sperimentale che fa del Museo un punto di riferimento abituale sia per gli insegnanti sia per le famiglie, un aspetto della città e del territorio quotidianamente e ‘normalmente’ fruibile da cittadini di ogni età.
Il post-scuola costituisce infatti un utile servizio per le famiglie e consente di instaurare relazioni continuative con le scuole più vicine, potenzialmente facilitate a raggiungere il Museo.
Il notevole riscontro e successo dell’iniziativa hanno fatto sì che il post-scuola al Museo proseguisse negli anni scolastici 2011-2012 e 2012-2013, diventando un’attività piacevolmente ordinaria del Museo.

Naqra ma’an, leggiamo insieme


Il progetto, nato dalla volontà di conoscere e condividere aspetti significativi della cultura araba, ha visto la partecipazione di donne italiane ed egiziane. Con la consulenza scientifica della Professoressa Francesca Bellino, per ogni edizione del progetto si è scelto un testo della letteratura classica araba, il Kalila wa Dimna per la prima edizione del 2011, le Maqamat , brevi componimenti in prosa rimata e ritmata, per la seconda edizione del 2012.
Le partecipanti si sono ripetutamente incontrate presso il Centro Islamico di via Saluzzo di Torino per leggere il testo in arabo e in italiano, per studiarlo, commentarlo e infine presentarlo al pubblico con una lettura bilingue del testo presso il Museo.
Il testo letterario ha rivelato un duplice valore: sottolineare il senso di appartenenza alla cultura araba delle lettrici egiziane e aprire spazi di condivisione e interazione con il gruppo delle italiane partecipanti al progetto.
Sin dai primi incontri di lettura e studio del testo, sono infatti emersi spunti di discussione sull’immigrazione, sui problemi del viaggio, sulla vita vista come ricerca e crescita.

Quando l’arte è una questione di …segni


Attraverso il contatto con l’associazione BAB SAHARA con sede alla Casa del Quartiere di San Salvario e l’agenzia per lo sviluppo locale è nata la possibilità di attivare un interessante percorso interculturale con un gruppo di giovani famiglie marocchine. Durante la prima edizione si è lavorato sul tema del cibo, del gusto e del colore nell’arte e nella cucina marocchina dove il concetto di arte si è sviluppato attraverso l’uso di spezie per realizzare una grande mappa colorata e profumata del Marocco.
Nella seconda edizione invece si è lavorato al MAO sul tema del Segno inteso come calligrafia, come motivo decorativo e come espressione artistica. Molti degli oggetti esposti nel museo sono riconducibili al tema del segno, si pensi alle preziose pagine di Corano e alle colorate piastrelle ceramiche della collezione dei Paesi islamici dell’Asia, ai meravigliosi manoscritti tibetani o alle stampe e ai rotoli della galleria dedicata al Giappone. Il percorso ha voluto sottolineare come il segno, nelle sue più varie accezioni, si può considerare espressione artistica identificativa di ambiti culturali o religiosi.

Il cielo, una coperta per tutti


Il progetto ha visto come protagonisti gli studenti, adulti e ragazzi, del CTP Distretto 3 coordinati e seguiti dai loro insegnanti.
I musei della Fondazione Torino Musei con capofila il MAO sono stati l’ambiente e lo scenario degli incontri che hanno avuto come protagonista il cielo: cielo come coperta, cielo come protezione, cielo come elemento unificante tra culture e religioni differenti; attraverso suggestivi viaggi nell’arte, nella storia e nelle culture rappresentate e raffigurate nei musei, il cielo ha fornito spunti di riflessione e di scambio interessanti.
Le suggestioni e i contenuti emersi nel corso delle visite ai Musei hanno preso forma grafica e sono diventati testi e immagini prodotti dai partecipanti. Tutti i lavori sono stati raccolti in una pubblicazione realizzata con il contributo della Regione Piemonte. Fotografie e riprese video hanno documentato lo svolgimento del progetto che si è concluso con una festa finale presso il MAO.

Z al MAO


Frutto della co-progettazione tra i Servizi Educativi del MAO e il Laboratorio Zanzara s.c.r.l. onlus, il progetto si è posto come una sperimentazione finalizzata a mettere a punto un percorso di visita al museo e di avvicinamento all’arte orientale con attività pratica per gruppi di disabili psichici, per rendere il Museo non solo accessibile, ma anche attivamente fruibile da persone che hanno tempi e modi di assimilazione e di relazione diversi da quelli normalmente previsti da una visita guidata.
Durante una passeggiata nelle gallerie espositive condotta da personale Servizi Educativi, i partecipanti hanno interpretato liberamente le opere attraverso il disegno.
I disegni realizzati dai partecipanti durante gli incontri sono stati rielaborati e montati in una presentazione dai grafici del Laboratorio Zanzara.
Il progetto si è concluso con un evento finale presso il Museo con interventi dei partecipanti, proiezione di fotografie scattate durante gli incontri, proiezione di tutti i disegni rielaborati.
A partire dai disegni realizzati dai partecipanti, i grafici del Laboratorio Zanzara hanno progettato due cartoline utilizzabili come materiale promozionale dei Servizi Educativi del Museo.

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Virtual Tour


Nella speciale Virtual Room allestita nel Salone Mazzonis al primo piano del museo, i visitatori potranno fare un viaggio spazio/temporale nella “purpurea Città Proibita” di Pechino. Grazie al visore in cartone / cardboard prodotto da LD, i visitatori che lo desiderano potranno replicare e rivivere il viaggio a casa propria, con il proprio smartphone, scaricando gratuitamente le applicazioni dedicate.

Download


Scarica la App della Citta Proibita VR:
App Start & Stop Città proibita Versione 1.0 (consigliata per iphone 6, samsung 6 o similari)
iOS : https://appsto.re/it/4AZHab.io
Play Store :

https://play.google.com/store/apps/details?id=com.ldmultimedia.lacittaproibitavr&hl=it"

Vuoi visitare anche alcune sale del Mao?
Virtual Tour Mao: http://ldmultimedia.net/ldm/panoramicheVR360/Museo_Mao_Torino/tour.html
Apri il virtual tour e cliccando sull’icona cardboard puoi usare il tuo smartphone per vivere l’esperienza della realtà virtuale!

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