Scultura fusa in due pezzi, con alone separato, recante incisa sulla base un’iscrizione che dice “eseguita nell’anno genggyin nel regno di Qianlong dei grandi Qin”; la data corrisponde al 1761, quando l’imperatrice madre compì i settant’anni. Si tratta dunque di una scultura che faceva parte delle novemila analoghe statuette che rappresentarono il dono di Qianlong alla madre per il suo compleanno. Il sostegno visibile sopra le mani in samadhimudra rivela l’originaria presenza del vaso dell’Acqua di Vita che differenzia il Buddha della Vita Infinita (Amitayus) dal Buddha della Luce Infinita (Amitabha). Originariamente una variante del Buddha Amitabha, Amitayus divenne in Tibet oggetto specifico dei rituali per il prolungamento della vita.